Viva la mamma, cantava Edoardo Bennato qualche anno fa. Un tema che non passa mai di moda: e ovviamente non si parla soltanto di musica, ma di costume, di un modo di sentire profondamente radicato. Specialmente in Italia, dove quello della figura materna è un vero e proprio culto. Con le sue ritualità, liturgie e cerimonie: tra le quali, naturalmente, l’obbligo di celebrare a dovere la giornata che alla “regina della famiglia” è dedicata: la Festa della Mamma, che nel nostro Paese “cade” la seconda domenica di maggio.
Ora: come – appunto – celebrarla a dovere, quella data? A questa domanda non c’è una risposta giusta: non una sola, cioè. Ognuno lasci briglia sciolta alla fantasia, alla creatività, all’intuizione. Un pensiero, se consegnato con affetto, va sempre bene: un vassoio di bignè come un biglietto per il teatro, un libro come una sciarpa, un gioiello come una buona bottiglia.
Prego? Qualcuno ha detto “bottiglia”? Ma sì, abbiamo sentito bene. E per il “Forte”, suona un invito a nozze: che bottiglia sia! Di birra, chiaramente: e una nostra birra, altrettanto chiaramente. Quanto alla scelta, ecco, questo richiede una riflessione attenta.
Perché, lo abbiamo detto, il regalo deve essere all’altezza della circostanza: corrispondere, in qualche modo, al profilo di chi lo riceverà. No, tranquilli: non si tratta di ispezionare, puntualmente, il carattere della singola e specifica persona. Si tratta piuttosto di ricostruire quali sono i requisiti fondamentali del “ruolo” di mamma. E allora, proviamoci.
Punto primo: dev’essere dolce ed energica insieme.
Punto secondo: deve saper consolare oppure scuotere.
Punto terzo: saper effondere calore oppure, se invece serve altro, dare un’iniezione di brio.
Punto quarto: saper adattarsi a qualsiasi circostanza: essere, insomma eclettica e versatile. Traduciamo questo “identikit” in forma di… “calice”? Ecco qua. Dolce: serve un certo residuo zuccherino. Forte, calda, consolatrice: serve un certo slancio alcolico. Briosa e capace di scuotere: occorre una bella bollicina. Quanto al temperamento polivalente…Beh, si è in cerca di una bevuta in grado di accompagnare i formaggi quanto le carni, i primi piatti quanto i dessert. E allora, di fronte a un compito talmente impegnativo (come lo è quello di una madre), la candidata migliore al brindisi in questione non è che lei, la nostra birra-bandiera: La Mancina, una Belgian Golden Strong Ale da 7 gradi, una sorsata tuttofare, a suo agio in ogni situazione, dall’aperitivo al pranzo, dalla ricorrenza alla visita improvvisata. In alto i bicchieri: viva la mamma! E la Mancina!