Un nome evocativo, quello di questa birra: ricorda l’impresa dei due esploratori che nel 1953 conquistarono la vetta dell’Everest, la più alta del mondo, passando appunto dal “Colle Sud”; due pionieri di nazionalità, rispettivamente, nepalese e neozelandese: le stesse dei due ingredienti (nell’ordine, il “pepe” di Timut e il luppolo Pacific Jade) che rientrano tra i protagonisti nella ricetta di questa Session Ipa dalla dall’originale declinazione speziata. Ed è proprio “coccolando” le prerogative sensoriali di tale coppia di “attori organolettici”, che muoviamo alla ricerca di un piatto adatto a “sposare” le caratteristiche di questa bevuta così tipicamente “collezione primavera estate”: con la sua leggerezza nel corpo e nella gradazione (siamo al 5%); la sua bollicina vivace; la sua amaricatura moderata e pulita; le sue fragranze fresche (tra l’altro) di note floreali (artemisia, achillea) e temi balsamici: ad esempio ginepro. Oh, ma cos’abbiamo detto? Ginepro? Eccola la parola magica: o, almeno, una tra le possibili. Uno degli “abracadabra” per aprirsi il varco giusto e andare a bersaglio, con la messa in tavola di un abbinamento calibrato e accattivante.
Sui fornelli, poniamo idealmente in cottura una zuppa di ceci, zucca, cipolle e bietole, aromatizzata con alloro, pepe nero ed – esattamente – bacche di ginepro. Un pasto appetitoso e facile da preparare. Nel quale i legumi (che conservano la loro forma e una certa compattezza sotto il dente) apportano grassi e amidi: cioè morbidezza di fondo, alleandosi in ciò all’ortaggio “sovrano” di Halloween; mentre la bietola interviene con la propria nota amaricante. Risultato? Non uno, ma due: il pepe nero e il sale, sparsi in casseruola già col contagocce (anzi, col conta-granelli), vengono “ammansiti” dalle dolcezze della zucca e del cece, evitando di andare, con il loro mix di piccantezza e sapidità, a provocare frizioni contro la venatura “bitter” della sorsata; mentre quest’ultima trova specularità in quella, appena citata, della bietola, dando luogo al meccanismo per cui due amari, al palato, non si sommano ma si attenuano, generando ulteriore armonia. E infine, nel post-deglutizione, ecco profilarsi, al netto delle “compensazioni materiali” di cui si è detto, la corrispondenza stretta nelle direzioni olfattive del ginepro e del Timut. Zuppa contadina e Colle Sud: un “pieno” di gusto in poche mosse, facili facili…