Ma quanta soddisfazione darà aprire lo sportello del frigorifero, sbirciarne il contenuto e realizzare che, con poche mosse, si può imbandire un pasto tanto facile quanto sfizioso? Una vera goduria! A patto, ovviamente, di avere a disposizione quei, magari pochi, ma giusti ingredienti.
Ad esempio (riposta con previdenza al fresco di quel frigorifero) una birra adatta a “sposare”, in tavola, il gusto di uno spuntino da poter preparare mettendo insieme del formaggio e qualche colorato frutto dell’orto. Come un po’ di Stracchino, un paio di peperoni verdi e delle erbe aromatiche: farne la guarnitura per un saporito “crostone” è un’operazione accessibile anche a chi abbia meno dimestichezza con gli strumenti della cucina.
Basta prendere i peperoni; arrostirli in forno (così da poter rimuovere pelle, picciuolo e semi); sistemarli nel frullatore con olio extravergine (o anacardi: ottima alternativa) più una spolverata di timo (o maggiorana o entrambi); e ricavarne un composto né troppo denso né troppo fluido. A quel punto, si è quasi al traguardo. Non resta che tostare qualche fetta di pane, stendervi un velo di Stracchino e, a seguire, la crema di verdure appena approntata: quindi addentare e abbandonarsi al piacere di quella appagante semplicità.
Un piacere da completare, come detto, con la “ciliegina” della birra “ad hoc”; e in questo caso la nostra “Saison del Villaggio” si candida alla prova, avendo in mano, da giocare, carte quasi imbattibili.
Perché la sua bollicina aitante e i suoi 6.5 gradi alcolici sanno sciogliere a dovere la materia grassa del formaggio; perché la sua chiusura leggermente amaricante riprende e asseconda l’analoga tendenza dello Stracchino; perché i suoi profumi campestri e pepati richiamano quelli delle erbette aromatiche; e perché, infine, l’ingrediente-cardine del fiore di sambuco presenta una specularità olfattiva sorprendente proprio con l’odorosità tipica del peperone verde.
Più che un abbinamento, un “ricamo”…